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Di cosa si tratta? Il termine antigravity, che in inglese significa “contro la gravità”, deriva dal nome dell’attività fondata a New York all’inizio degli anni Novanta da Christopher Calvin Harrison, regista, ballerino, acrobata, coreografo, professionista del fitness, che ha unito i tecnicismi propri dell’atletica con l’aspetto più fantasioso della danza.
Da questa unione sono nati la compagnia di spettacolo AntiGravity Inc. e lo spin-off AntiGravity Fitness, che rappresenta anche un metodo fitness brevettato. Dopo anni di pratica nel mondo delle palestre, Harrison nel 2007 ha promosso, per primo, l’Antigravity Yoga.
A cosa serve
L’obiettivo di questo stile yoga è consentire a chiunque di incrementare l’agilità: infatti, senza la gravità propria delle attività svolte a terra, è possibile compiere movimenti in modo più “istintivo”, immediato e agevole.
In sostanza, i praticanti riescono a eseguire gli asana facilitati dal sostegno dell’amaca. Nell’Antigravity Yoga, le posizioni vengono associate a tecniche mutuate dal Pilates e dalla danza che, unite tra loro, sono in grado di lavorare sul corpo adeguando le compressioni date dalla gravità.
Dunque si può affermare che si tratta di uno stile yoga “contaminato” con altre tecniche e molto vicino più a una disciplina fitness che a uno stile yoga tradizionale. Denominatore comune con lo yoga è il contrasto allo stress mediante il rilassamento del corpo e della mente.
I benefici dell’Antigravity Yoga
Numerosi gli effetti benefici dell’Antigravity Yoga. Primo tra tutti, l’assenza del rischio di traumi, dovuto al fatto che lo sforzo muscolare, grazie alla sospensione e al sostegno dell’amaca, non è a carico della colonna vertebrale. Aspetto che consente di eseguire gli asana in modo più immediato e con minore sforzo, anche quelli inversi, molto frequenti in questo tipo di yoga.
Tra gli altri benefici ricordiamo l’allungamento della colonna vertebrale, anch’esso dato dal sostegno dell’amaca, e il rafforzamento dei muscoli delle gambe, delle braccia e, in generale, della parte superiore del corpo.
Inoltre, l’Antigravity Yoga aiuta a:
dare più eleganza e fluidità ai movimenti;
sviluppare e migliorare l’equilibrio;
acquisire più fiducia e sicurezza (l’essere in volo non è affatto scontato);
alleviare stress e ansia.
Le controindicazioni
Nell’Antigravity Yoga, proprio per il fatto di essere sospesi, si eseguono numerosi asana inversi. Pertanto evita di praticarlo se:
sei incinta;
soffri di epilessia;
hai problemi al cuore;
hai la pressione alta;
soffri di glaucoma;
avverti dolori agli occhi;
hai subito infortuni al collo.
Come si pratica l’Antigravity Yoga
Una lezione di Antigravity Yoga ha una durata di circa 45 minuti e, come detto, viene svolta con una speciale amaca appesa al soffitto, che consente di eseguire i movimenti senza i vincoli imposti dalla forza di gravità. Le lezioni, in genere, sono accompagnate da musica in sottofondo.
Una classe-tipo di Antigravity Yoga è suddivisa nelle seguenti quattro fasi:
concentrazione;
riscaldamento (in genere in questa fase l’amaca viene usata come una sbarra e serve, mediante l’esecuzione di movimenti lenti, per attivare i muscoli addominali, dorsali e dei glutei;
l’esecuzione degli asana con l’amaca (sia con esercizi a terra sia in sospensione);
rilassamento profondo, che, prendendo il posto del tradizionale savasana, risulta facilitato dall’essere accolti e “coccolati” dalla morbidezza dell’amaca.
Le attrezzature da usare
Attrezzatura regina dell’Antigravity Yoga è la speciale amaca realizzata con un particolare tessuto elastico, morbido e molto resistente; è appesa al soffitto mediante sistemi di aggancio propri dell’alpinismo: daisy chain, moschettoni e legacci per modificare la distanza delle amache da terra.
Per tutti gli stili yoga consigliamo sempre di affidarsi a un insegnante; per l’Antigravity Yoga non è un semplice consiglio, ma una vera e propria raccomandazione.
Infatti, praticare Antigravity Yoga a casa è pressoché impossibile, a meno che tu disponga di spazi molto ampi, dell’attrezzatura necessaria e di una profonda conoscenza della tecnica. Nulla è impossibile, per carità, ma siamo ben consci che, nel caso specifico, è davvero impresa ardua poter contare su tutte e tre le “componenti” in contemporanea. Ma mai dire mai…
In ogni caso, ecco i consigli che diamo sempre, a prescindere dallo stile yoga praticato: primo tra tutti, per noi di fondamentale importanza, è quello di ascoltare il proprio corpo, senza chiedere troppo a se stessi. E senza forzarsi e sforzarsi mai. Quindi, se ti sei avvicinato da poco alla pratica dello yoga, ti consigliamo di prendere un po’ di dimestichezza con la disciplina, per poter poi sperimentare l’Antigravity Yoga in scioltezza e sicurezza.
Ti consigliamo anche di non improvvisare, soprattutto se sei agli inizi. Meglio affidarsi a un insegnante che, grazie alla sua competenza e alla sua esperienza, è in grado di correggerti e orientarti.
Peraltro, per uno stile come l’Antigravity Yoga, è necessario rivolgersi a un centro yoga specializzato: questo è infatti uno stile che necessita di spazi ad hoc e di attrezzature specifiche; insomma di una location che non si può allestire in modo estemporaneo.